Autonomia differenziata – Un convegno a Roma (da seguire anche online) per informarsi su un cambiamento cruciale per il nostro Sud

Autonomia differenziata – Un convegno a Roma (da seguire anche online) per informarsi su un cambiamento cruciale per il nostro Sud

6 Maggio 2023 0 Di kairosmag

Sabato 13 Maggio 2023 all’Università degli Studi “Link” di Roma Calabria Condivisa si è svolto il convegno: AUTONOMIA REGIONALE DIFFERENZIATA: CRITICITÀ COSTITUZIONALI E SOCIOECONOMICHE.

La tematica sul ddl sull’autonomia regionale dallo Stato in competenze fondamentali (quali salute, istruzione, ambiente, energia), approvata di recente sta creando un acceso dibattito politico e preoccupazione che questo disegno di legge, approvato il 2 febbraio dal Governo Meloni, possa creare spaccature tra Nord e Sud. Tuttavia sembra esserci una scarsa consapevolezza degli italiani e soprattutto dei cittadini del Sud sui cambiamenti in positivo e in negativo che l’Autonomia Differenziata porterebbe nel nostro quotidiano, perciò è stato importante seguire l’incontro organizzato da Calabria Condivisa, l’Associazione presieduta da Francesco Liotti e vicina a Kairòs_Mag negli intenti ed iniziative, su cui pubblicheremo ulteriori approfondimenti nelle prossime settimane perché lo scopo di questo convegno, di informare il più possibile, non cada nel vuoto. 

Il Convegno, è visibile online al link: https://calabriacondivisa.it/convegno-roma-autonomia-differenziata/  e sulla pagina Facebook di Calabria Condivisa https://m.facebook.com/groups/www.calabriacondivisa.it/?ref=share o TRAMITE QR CODE PRESENTE SULLA LOCANDINA. In presenza, all’Università Link di Roma, è stato introdotto dai saluti del Rettore dell’Università Link, Prof. Carlo Alberto Giusti, e dall’ Avv. Francesco Maria Spanò per Calabria Condivisa.

L’incontro, moderato dall’ Avv. Ernesto Mancini (esperto di Pubblica Amministrazione, Sanità e Dititti Civili di Calabria Condivisa) ha cercato di chiarire ogni punto oscuro sul tema, grazie anche agli interventi di relatori d’eccezione, come Gaetano Azzariti, professore ordinario di Diritto Costituzionale a “La Sapienza” di Roma, attuale direttore della rivista scientifica “Costituzionalismo”, nonché autore di un vasto numero di saggi di politica costituzionale. Fa parte del Comitato Scientifico di “Giurisprudenza Costituzionale” e del Comitato scientifico della “Rassegna di Diritto Pubblico Europeo approfondendo il tema: “Autonomia differenziata: la secessione della Costituzione”.

Di notevole rilevanza è stato poi l’intervento dell’ avvocata Anna Falcone, esperta in Diritto dell’Unione Europea, Diritto Costituzionale e Tutela Internazionale dei Diritti Umani, Anna Falcone, avvocata e giurista, esperta in diritto costituzionale  e amministrativo, da sempre impegnata in tante battaglie per la piena attuazione della Costituzione, la sovranità popolare, la lotta alle diseguaglianze, la democratizzazione dei partiti politici, il voto libero e la piena partecipazione delle donne alla vita politica e istituzionale. L’avv. Falcone ha approfondito la spinosa questione della garanzia dei diritti “Oltre il regionalismo asimmetrico”; ha invece parlato di territorio e unità territoriale il professore associato di Geografia Economica e Politica Michele Pigliucci presso la Link Campus University: stato titolare di diversi insegnamenti all’Università eCampus, si è occupato in numerosi articoli e monografie di sviluppo regionale, in particolare anche del Mezzogiorno d’Italia. A tal proposito, a conclusione dell’evento, il prof. ordinario di Economia alla Luiss di Roma Emanuele Tarantino ha proiettato i presenti nelle prospettive industriali di un futuro ad autonomia differenziata per il Sud Italia: la sua trattazione era infatti incentrata sulle “politiche industriali per le regioni del Sud e la criticità per un’Italia ad autonomie differenziate”.

MA COS’è L’AUTONOMIA REGIONALE DIFFERENZIATA?

Lo scorso 2 febbraio è stato approvato il disegno di legge Calderoli sull’Autonomia Differenziata, che prevede che le regioni a statuto ordinario possano chiedere “ulteriori forme e condizioni particolari di autonomia” in 23 materie, come istruzione, salute, trasporti, ambiente, infrastrutture, energia, sicurezza del lavoro.

Per realizzare questa autonomia nelle varie materie, vengono trasferite dallo Stato alle regioni sia le funzioni che risorse umane e finanziarie. Per gestirle inoltre, le regioni trattengono i tributi corrispondenti alle materie. Quindi il gettito fiscale non sarebbe più distribuito a livello nazionale a seconda dei bisogni collettivi.

I LEP

Punti “spinosi” del ddl, sono i “livelli essenziali di prestazione” e dei servizi che riguardano i diritti civili e sociali e dovrebbero essere garantiti su tutto il territorio nazionale a tutti i cittadini. Tuttavia esistono molti ambiti della società, in cui i Lep non sono ancora stati definiti: secondo il ddl ci sarà un anno di tempo per stabilirli. Si teme che i Lep potrebbero essere erogati in base alla spesa storica della regione. In questo caso si teme un arricchimento delle regioni del Nord e un ulteriore impoverimento di quelle del Sud.

 

MODALITà ECONOMICHE E FONDI PEREQUATIVI

L’equilibrio di bilancio sarà stabilito da una Commissione Paritetica Stato-Regione che valuterà oneri ed erogazione dei servizi legati all’autonomia. Le funzioni saranno finanziate attraverso compartecipazioni al ricavo di alcuni tributi erariali a livello regionale. Le funzioni attribuite alla regione potranno essere da questa attribuite a comuni, province e città metropolitane. Resteranno invariati i fondi perequativi “per i territori con minore capacità fiscale per abitante” garantiti dall’art. 119 della Costituzione.

 

IL SUD E L’ISTRUZIONE

Con l’Autonomia Differenziata, il destino del Sud cambierebbe radicalmente, perché, se oggi ben sette regioni del Meridione ricevono fondi perequativi per la sanità da quelle a Nord, questi aiuti col nuovo decreto non potrebbero più essere ricevuti. Inoltre, già ora esiste una diversità sulle risorse scolastiche all’interno delle stesse regioni, e con un tasso di abbandono delle scuole sempre più in crescita. Si teme inoltre che possa esserci uno spopolamento dalle regioni del Sud verso quelle ad autonomia differenziata con un solido impianto fiscale di base, per motivi di studio, lavoro, salute.