Tradizioni pasquali in Calabria
8 Aprile 2023 0 Di kairosmagLa Passione di Cristo e la Pasqua, dunque il cammino ed il passaggio ad una fase di rinascita creano appuntamenti fissi singolari in molte zone della Calabria, dove si “mettono in scena” tradizioni popolari talvolta cruente ma tutte sinceramente sentite. Ne riportiamo alcune.
L’Affruntata a Bagnara Calabra
L’Affruntata si svolge nel pomeriggio della domenica di Pasqua in molti paesi della Piana ed anche a Bagnara Calabra. Essa consiste nell’incontro della Madonna col Cristo Risorto. Dall’Arciconfraternita di Maria SS.Ma del Rosario escono la statua di Gesù, accompagnato da una ragazza vestita di bianco (che rappresenta l’Arcangelo Gabriele) e quella della Madonna in lutto (col velo nero), accompagnata dalle donne pie, quattro ragazze bardate a lutto; concludono il corteo gli apostoli Pietro e San Giovanni Evangelista, qui rappresentati da due ragazzi. Solitamente negli altri paesi è presente il solo Giovanni, mentre qui vediamo anche San Pietro.
Le due statue percorrono vie separate per poi giungere alla medesima destinazione: Piazza Morello, dove avviene l’incontro, l’Affruntata. In Piazza si trova il Sepolcro, dove le Pie Donne non trovano il corpo e viene quindi azionata una nube di fumo dalla quale appare l’Arcangelo Gabriele che annuncia la Resurrezione; a quel punto esse si recano dagli apostoli Giovanni e Pietro: quest’ultimo le crede, vedendo il sudario di Gesù, e a Giovanni, allontanatosi, l’Arcangelo Gabriele dà l’annuncio della risurrezione. Appena la statua della Madonna vedrà Gesù risorto, verrà tolto il velo e “correrà” incontro al figlio. A questo punto, madre e figlio, dopo essersi “ritrovati”, percorreranno insieme le vie principali del paese.
La Cena o Chiamata di Laureana di Borrello
A Laureana di Borrello è celebre la Cena del Giovedì Santo, detta anche Chiamata, che simula l’ultima cena e la lavanda dei piedi.
Nella Chiesa Matrice, dopo la celebrazione della messa, dodici uomini inviati dall’Arciprete vengono fatti sedere su due file per poi far cominciare la rappresentazione della lavanda dei piedi.
In seguito, l’Arciprete bacia i piedi dei suoi “apostoli” e consegna loro il pane. Quest’ultimo acquista un valore sacro e simbolico molto forte, tanto che un boccone di esso, per gli altri fedeli, rappresenta un immenso dono.
In seguito, quella sera stessa, la chiesa viene illuminata unicamente da poche candele accese e l’Arciprete mostra la statua del Cristo deposto dalla croce alla folla lì presente dopo aver narrato le tappe della Passione. Mentre il Cristo è rivolto verso l’entrata, da essa viene fatta entrare la statua della Madonna Addolorata con Confraternita al seguito: la salma di Cristo viene quindi consegnata alla madre, emozionando tutti i presenti.
Il rito del sangue del giovedì santo a Nocera Terinese
A Nocera Terinese continua la tradizione dei Vattienti, o flagellatori: rito della penitenza che ha avuto probabilmente origine durante il Medievo; la tradizione vuole che i vattienti si flagellino durante la processione della Madonna Addolorata. Questi, vestiti di nero, indossano una corona di pianta spinosa sul capo che simula quella del Cristo e lasciano le cosce scoperte per percuotersi con il cardo; ad accompagnare il flagellatore c’è un ragazzo vestito con un panno rosso, che condivide col primo una corona e porta con sé una croce rivestita di nastro rosso: il suddetto Ecce Homo è legato al vattiente da una corda sottile e pare rappresentare il Cristo purificato.
La folla che assiste al rito partecipa attivamente e con trasporto all’evento: in particolare gli abitanti di Nocera provano a disinfettare le ferite dei vattienti durante la processione.
La Processione dei Misteri a Sant’Eufemia d’Aspromonte
Il Venerdì Santo la cittadina di Sant’Eufemia d’Aspromonte assiste ad una Via Crucis animata per rivivere il dolore della Passione di Cristo.
La rappresentazione è curata nei minimi dettagli: i principali protagonisti di questo tragico evento sono magistralmente rappresentati a partire dal Cristo che trascina la croce ai più secondari centurioni romani al seguito. Oltre agli attori, il corteo vede scortate una serie di statue rappresentanti il Cristo in alcuni momenti della Passione e quella della Madonna Addolorata.
L’evento è molto sentito dalla comunità eufemiese e tanti partecipano attivamente per far sì che si realizzi questa attenta rappresentazione.
Deborah Serratore e Domenica Maio