Ebbrezza: l’alcol e i suoi effetti

Ebbrezza: l’alcol e i suoi effetti

4 Febbraio 2023 0 Di kairosmag

Introduzione

“Tutto è veleno: nulla esiste di non velenoso.  Solo la dose fa in modo che il veleno non faccia effetto”.

Paracelso

L’alcol è il capostipite di tutte quelle sostanze che l’uomo utilizza da millenni per alterare il pensiero e le sensazioni. Oggigiorno l’alcol è la droga preferenziale dell’uomo occidentale.  Infatti, nella nostra società beviamo alcolici in molte occasioni: per celebrare i successi o le festività, per consolarci di una perdita o un fallimento, oppure addirittura per svago. Crediamo che l’alcol possa esaltarci nei momenti positivi e confortarci in quelli negativi. Tuttavia, l’alcol è una sostanza pericolosa per l’organismo, e ciascun individuo ha la responsabilità di essere consapevole dei rischi che corre se dovesse assumere alcolici.

 

Metabolismo

L’alcol delle bevande alcoliche si chiama etanolo ed è uno dei tanti diversi tipi di alcol. L’etanolo è l’unico alcol adatto al consumo; tutti gli altri sono estremamente tossici. L’etanolo è una molecola relativamente piccola e l’organismo la assorbe rapidamente. Circa un quinto dell’alcol ingerito viene assorbito dallo stomaco; il resto è assorbito dall’intestino tenue. Una volta in circolo, l’alcol entra nelle cellule di quasi tutti gli organi, incluso il cervello. A questo proposito, è da notare che, poiché l’alcol è liposolubile, la materia grassa di cui è composto (pensiamo ad esempio alla guaina mielinica), il cervello assorbe molto bene l’alcol. Inoltre, essendo l’etanolo una molecola relativamente piccola, passa tranquillamente la barriera ematoencefalica.

Il 5% dell’alcol viene eliminato tale e quale tramite le urine e le vie respiratorie; tutto il resto viene metabolizzato. La quota di alcol eliminata dai polmoni permette di stimare con un certo grado di accuratezza e precisione il tasso alcolemico. Il 95% dell’alcol è metabolizzato, e la maggior parte di questo viene metabolizzato nel fegato. Come prima tappa, l’etanolo passa da un enzima chiamato alcol deidrogenasi, il quale ossida l’etanolo e lo fa diventare acetaldeide.  L’acetaldeide è una sostanza molto tossica, ed è il motivo principale della nausea e del malessere. Successivamente, l’acetaldeide e ossidata dall’enzima acetaldeide deidrogenasi e si produce acido acetico, il quale (dopo essere diventato anione acetato spontaneamente a seguito di un equilibrio chimico) viene trasformato dall’enzima COA-sintetasi in acetil-COA. Per questo l’etanolo può essere considerato un alimento: l’acetil-COA che ne deriva viene inserito nel ciclo di Krebs e produce energia. Infatti, per ogni grammo di etanolo si liberano 7 kilocalorie.

 

Effetti

L’alcol è un sedativo ipnotico. Tuttavia, grazie al suo effetto dopaminergico, nella prima mezz’ora esso procura piacere e rilassamento, ed induce a socializzare. In seguito a queste sensazioni si avverte sonnolenza dovuta all’effetto sedativo. Tutto ciò stimola il bevitore a bere ancora per non perdere l’ebbrezza iniziale. Di seguito si riporta una tabella con gli effetti dell’alcol in funzione della dose con valore orientativo.

Il limite legale in Italia è di 0.5 g/l; negli Stati Uniti, invece, è di 0.8 g/l.

Gli effetti più dannosi dell’alcol si hanno sul cervello.  Si è osservato che iniettando nell’encefalo di animali grosse quantità di etanolo si uccidevano i neuroni di quella regione cerebrale. Ovviamente, è impossibile raggiungere tali concentrazioni di etanolo nel cervello solo bevendo. Cionondimeno, si è dimostrato che l’alcol danneggia e talvolta uccide le cellule cerebrali. La cosa preoccupante è che per avere dei danni permanenti non serve necessariamente una lunga storia di abuso di sostanze alcoliche.

Tramite le tecniche di imaging del cervello, si è potuto osservare che nei bevitori cronici quest’organo si restringe. Inoltre, l’abuso cronico di sostanze alcoliche compromette 5 tipologie di funzioni mentali:

  • Formazione di ricordi;
  • Pensiero astratto;
  • Problem-solving;
  • Attenzione e concentrazione;
  • Percezione delle emozioni.

 

Considerazioni conclusive

La letteratura sugli effetti della sostanza oggetto di questo articolo è molto vasta, troppo per essere sintetizzata tutta in così poco spazio. Tuttavia, nonostante tutti i rischi che si corrono assumendo alcolici emerge anche una considerazione: l’alcol non è del tutto negativo, e un’assunzione una tantum effettuata in maniera moderata e responsabile potrebbe aiutare a distendere i nervi. Ma non di più.

Francesco Vissicchio