Il culto della Madonna del Carmine a Palmi
12 Settembre 2020𝐼𝑙 𝑠𝑎𝑛𝑡𝑢𝑎𝑟𝑖𝑜
Secondo le fonti storiche, nell’anno 1540 sorse a Palmi un convento di carmelitani. Il convento era ubicato fuori le mura cittadine e la chiesa fu dedicata inizialmente alla Madonna di Loreto. Intorno alla metà del Seicento, ai padri carmelitani subentrarono sacerdoti secolari che istituirono intorno al 1689 la confraternita di “Nostra Signora del Carmine”. L’ antica chiesa, venne distrutta a seguito del terremoto del 1783. L’ edificio venne ricostruito in un sontuoso stile barocco, abbellito di dipinti e affreschi e cinto da un bellissimo campanile.
La Sacra Effigie di Maria SS.ma del Carmelo, collocata nel settecentesco altare maggiore in marmo con policromi intarsi, fu scolpita da Domenico De Lorenzo nel 1782. Il terremoto del 1894, che il 16 novembre rase al suolo Palmi è di particolare importanza, poichè durante questo evento sismico e nei giorni che lo precedettero, si verificarono diversi prodigi attribuiti alla statua della Madonna del Carmine, riconosciuti in seguito come veritieri dalla chiesa cattolica. Il terremoto del 1908, riportò gravissimi danni all’edificio,che alla fine fu completamente ricostruito fra il 1918 e il 1930, su progetto di padre Carmelo Umberto Angiolini. I Padri Carmelitani di Puglia, dopo un’assenza di circa tre secoli, nel luglio del 1927 ripresero possesso del luogo di culto.
Il 16 novembre 1994 la chiesa, con bolla vescovile, venne eretta a santuario.
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La statua della Madonna del Carmine fu realizzata sul finire del XVIII secolo a opera dello scultore Domenico De Lorenzo. Lo stesso De Lorenzo realizzò per altre chiese palmesi, le statue di Maria Santissima del Soccorso e l’antica statua dell’Immacolata (distrutta da un incendio nel dicembre 1924). Per via della somiglianza del volto fra le tre statue, le tre icone venivano appellate comunemente dal popolo palmese come «le tre sorelle».
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Nel tardo pomeriggio del 16 Novembre 1894, un violento terremoto con magnitudo 6.0 della scala Richter, si abbattè sulla Calabria Meridionale a ridosso della zona pre-aspromontana. A Palmi, all’epoca cittadina di 12.500 abitanti, l’evento sismico fu particolarmente sentito dalla popolazione, tant’è vero che viene storicamente ricordato ancora oggi a causa del miracoloso prodigio della Madonna del Carmine, a cui secondo la tradizione si associa l’evento salvifico con limitato numero dei morti (pari a 8) e solo circa 300 feriti ufficiali. Nelle settimane precedenti, la statua della Madonna del Carmine, mostrò eventi prodigiosi a partire dalla data del 31 ottobre 1894 fino a quella del 16 novembre. De facto, si registrarono movimenti degli occhi e cambiamento del colore del volto. Nella mattinata del 16 novembre si verificò una piccola scossa sismica intorno alle ore 6:15 del mattino. Nelle ore successive i fenomeni sulla statua di Maria Santissima del Carmelo, si intensificarono. La folla decise perciò di improvvisare una processione, che raccolse due terzi della popolazione. I balconi e le finestre della case davanti alle quali passò la processione furono illuminati con lumi, bengala e lampade a petrolio, insieme allo scoppio di mortaretti.
Il popolo donava alla statua regali in oro e la banda musicale accompagnò la processione per tutto il tragitto. Quando il corteo raggiunse la zona dell’Arangiara nei pressi del palazzo che all’epoca ospitava i Carabinieri reali, un forte boato anticipò una violentissima scossa di terremoto, registrata dai sismografi alla ore 18.52 con movimento sussultorio a sud-sud-ovest e nord-nord-est. Al sopraggiungere del sisma i portatori della varetta iniziarono a correre per un centinaio di metri lungo il Corso Vittorio Emanuele (Corso Garibaldi). La città si presentò completamente in rovina, ma metà della popolazione risultò incolume. Si gridò così al miracolo e la gente cercò di stingersi intorno alla varetta della statua, scatenando quasi una ressa. Il corteo a quel punto si diresse verso la Piazza (oggi Primo Maggio) e posizionò la statua della vergine al centro della stessa, invocando preghiere e litanie. Nella notte la folla disperata continuò a essere raccolta consolandosi a vicenda. Furono così portate in Piazza le altre statue cittadine. La prima messa venne celebrata intorno alle ore 2:00 del mattino, mentre altre celebrazioni religiose seguirono fino alle prime luci del 17 novembre. Il “miracolo di Palmi” è riconosciuto ufficialmente dalla chiesa cattolica già dall’anno 1896.
Domenico De Luca