Donare i capelli: dare un taglio per regalare un sorriso
20 Luglio 2020Fin dall’antichità i capelli sono stati espressione di bellezza, indice di appartenenza a un determinato ceto, segno di distinzione di sesso e simbolo di forza.
Nell’antico Egitto i capelli erano il simbolo dello status sociale. Le donne di rango elevato usavano rasarli e utilizzare delle parrucche riccamente ornate: è celebre l’episodio biblico di Sansone, la cui forza e intelligenza risiedevano nei capelli.
Nel Medioevo i capelli erano considerati un’estensione dell’anima e per questo venivano utilizzati per riti o pozioni magiche. Nel Rinascimento e nel Settecento si esalta la cura dei capelli, tant’è che diventano una vera e propria opera d’arte, pensiamo alla regina Maria Antonietta, la quale era solita sfoggiare pettinature stravaganti.
Oggi possiamo scegliere se seguire la moda del momento, sbizzarrendoci in tagli e tinte di ogni colore, utilizzare prodotti naturali che non danneggiano i nostri capelli, ma qualunque sia la nostra scelta, è importante che ognuno stia bene con se stesso.
Molto spesso cambiare look ai nostri capelli, con un taglio e con un colore diverso rappresenta un primo passo a cambiare vita; alcune volte si tratta di tagliare con il passato, ciò indica che ci sentiamo diversi interiormente, più maturi o abbiamo intenzione di cambiare qualcosa di noi stessi e abbiamo la necessità di vederci diversi anche allo specchio.
A causa dei trattamenti di chemioterapia a cui sono sottoposti i malati oncologici,tra i vari effetti collaterali vi è la perdita dei capelli: un trauma psicologico che va ad aggiungersi alla sofferenza della malattia e rende evidente all’esterno il proprio stato. Per ovviare a ciò, Tricostarc, studio tricologico con sede a Roma, offre soluzioni innovative a chi soffre di calvizie dermatologica e oncologica e dà sostegno a chi è sottoposto a una terapia oncologica.
Come è possibile leggere sul sito www.tricostarc.it, tra le soluzioni proposte vi sono: parrucche autologhe, cioè realizzate con i capelli della paziente stessa raccolti prima di iniziare il trattamento di chemioterapia, le parrucche naturali, realizzate con capelli veri di alta qualità e una ricostruzione post terapica della chioma.
Le parrucche hanno un costo non indifferente, pertanto la spesa è soggetta a detrazione fiscale nel caso in cui il suo utilizzo serva a rimediare al danno estetico causato da una patologia e ad alleviare una condizione di grave disagio psicologico sociale e, in tale caso, viene considerata a tutti gli effetti come dispositivo medico sanitario.
Tricostarc e la Fondazione Prometeus Onlus hanno istituito nel 2012 la “Banca della Parrucca”, una catena di solidarietà attraverso la quale, le parrucche donate da donne che non ne hanno più bisogno, vengono igienizzate e messe gratuitamente a disposizione di altre donne che ne necessitano e che non hanno la possibilità di acquistarne una.
Attraverso il “Progetto Smile”, ideato da A.T.R.I. ONLUS e sostenuto da Tricostarc e dalla Fondazione Prometeus Onlus, chiunque può inviare tramite posta i propri capelli per la realizzazione di una parrucca, inoltre è possibile allegare anche un pensiero, uno “smile”, che andrà alla persona che riceverà i capelli, in tal modo si creerà un legame profondo che continua anche dopo la donazione. Infatti, inserendo la propria mail, la persona che li riceverà potrà contattare la donatrice e ringraziarla per averle ridonato il sorriso.
In Calabria e precisamente a Palmi (RC),dal desiderio di Maria Anedda di sostenere le persone ammalate di cancro, nasce nel 2013 una ONLUS “La danza della vita”, la quale collabora con Tricostarc; si occupa di raccogliere capelli tramite i parrucchieri della zona e le donatrici, per essere spediti all’azienda tricologica per la creazione di parrucche.
Basterà tagliare i capelli dal proprio parrucchiere dividendo la testa in sei sezioni e procedere tagliando ciocche di almeno 25 cm, che dovranno essere completamente asciutte.
Si tratta di un piccolo gesto da parte dei donatori, ma che può regalare un sorriso a chi li riceve, e in molti casi consente di sentirsi meglio. Spesso guardandoci bene fuori, dentro ci sentiamo migliori, ritrovando o acquisendo più autostima, forza e fiducia in noi stessi.
Elisa Morani